Il Covid19 che dalla Cina ha colpito l’Italia, l’Europa e in poche settimane quasi tutto il mondo è una guerra violenta con un nemico misterioso e minuscolo. La solidarietà all’Italia, il paese ad oggi con più vittime, arriva da tutti i paesi, ma non bisogna dimenticare la situazione di territori dove la sanità pubblica è limitata, a volte inesistente o inadatta a situazioni del genere. In Burkina Faso, nel momento in cui scriviamo vi sono già oltre 60 casi e diverse vittime e da venerdì 20 marzo è scattato il coprifuoco in tutto il paese per fronteggiare l’emergenza, scuole e frontiere chiuse. Anche quattro ministri del governo di Ouagadougou sono risultati positivi al Coronavirus. A questa dinamica complicata e imprevedibile per i paesi sviluppati, l’Africa deve sopportare l’enorme peso dei profughi. Con oltre 700 mila sfollati il Burkina Faso vive una grave crisi umanitaria a causa delle insistenti incursioni jihadiste. Intere famiglie sono costrette a lasciare i propri villaggi per raggiungere i campi profughi. Nell’ultimo anno e mezzo si sono poi moltiplicati gli attacchi contro le chiese locali, rendendo sempre più difficile la vita di sacerdoti e fedeli. Fra gli sfollati vi sono anche 400 mila bambini, in un paese che ospita una popolazione di 19 milioni e 700mila abitanti.

 

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