Il Dott. Salvatore Masia, noto oculista che opera in Sardegna, ha una sviscerata passione per il volontariato e ritiene inaccettabile tollerare che in Africa, a pochi passi dall’Occidente industrializzato, ci sia ancora tanta sofferenza, miseria, malattie e corruzione.
Negli anni ha fatto tante missioni in Africa, in particolare due in Burkina Faso, tre in Togo, una in Madagascar, una in Angola, oltre ad una missione americana nella foresta amazzonica Ecuadoriana.
Lo abbiamo raggiunto per farci raccontare le sue esperienze e i progetti per il futuro.
- Cosa sono per lei le missioni e cosa vuol dire volontario?
- Le missioni, a mio avviso, vengono fatte per espiare le nostre storiche e recenti colpe. Il volontario è una persona che per svariati motivi esistenziali e personali, talvolta anche narcisistici, vuol fare qualcosa di importante per i bisognosi e ne ricava un’immensa naturale soddisfazione personale”
- Quali rapporti umani si possono instaurare fra il volontario in missione e la popolazione indigena?
- È facile rapportarsi alla gente soprattutto perché si affidano completamente e ingenuamente a te, come medico, senza chiedere chi sei e se hai competenza a risolvere i loro problemi, e ti dimostrano la loro fiducia e la loro riconoscenza con un sorriso o un gesto che ti ripaga della fatica. L’assistenza sanitaria pubblica NON esiste; le poche strutture esistenti sono spesso fatiscenti e il personale sanitario poco preparato e demotivato, e comunque, tutti devono pagarsi ogni tipo di prestazione. Molte patologie sarebbero dovute essere trattate prima e a volte, quando arriviamo è troppo tardi, e le patologie croniche (tipo diabete, ipertensione arteriosa, glaucoma) vengono curate fino a quando i malati hanno le possibilità economiche per farlo. La carenza di acqua e di igiene è alla base di molte malattie mortali. L’endemismo di micidiali malattie come la Malaria, la Oncocercosi, la Tripanosomiasi (la malattia del sonno), la Filariasi, la Bilharziosi etc. completano il tragico quadro sanitario.
- Quale sarà il suo prossimo viaggio e progetto in Africa?
- Il prossimo obiettivo è un ambulatorio con una piccola sala operatoria di oculistica da allestire, grazie al generoso finanziamento di un Lions Club Italiano, in un villaggio in Togo.
Il Dott. Salvatore Masia non dimentica, poi, il tanto lavoro che c’è ancora da fare in Burkina Faso dove MK Onlus si occupa di aspetti fondamentali nell’intervento umanitario: sanità, acqua, formazione professionale e assistenza agli orfani. In questo paese Masia ha già fatto tanto, ma è pronto per ripartire.

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