Infanzia

I bambini: il valore del futuro.
Questo è l'impegno di MK ONLUS, che intende accompagnarli contro ogni malattia, in particolare nei primi anni di vita.

 

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Basta davvero poco per aiutare i bambini del Burkina: scopri il sostegno a distanza

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"Siamo tutti fratelli" è il progetto di educazione alla mondialità che Mk Onlus sta elaborando per sensibilizzare le nuove generazioni sulla malnutrizione infantile in Africa.

Il progetto si rivolge alla scuola, centro privilegiato per formazione e informazione dei cittadini attivi, consapevoli e solidali del futuro. Inserito nella programmazione scolastica con l'approvazione dei docenti, "Siamo tutti fratelli" propone il "Sostegno a distanza" avviato da Mk, come strumento di lavoro interdisciplinare tra storia, geografia, economia solidale, ambiente, lavoro, conflitti, informazione, culture e tradizioni, creando sinergie e collegamenti tra materie diverse.

L'obiettivo è in prims far conoscere ai ragazzi situazioni e ambiti di vita lontani dal nostro modus vivendi, creando consapevolezza sulle diverse risorse economiche, finanziarie, alimentari di cui dispongono i diversi territori del mondo. Si vuole quindi insegnare agli alunni come un piccolo gesto di solidarietà può cambiare la vita di tanti loro coetanei meno fortunati, proponendo esempi di solidarietà, rispetto e cittadinanza attiva.

Condividere un percorso di riflessione comune può quindi essere la base per lo sviluppo di progetti da attuare in Burkina. Si partirà chiedendo a ogni bimbo di rinunciare a un piccolo acquisto per destinare quella cifra a bimbi che non hanno nulla. Ai ragazzi sarà poi chiesto di illustrare o scrivere la loro "Idea di solidarietà", per magari creare un piccolo concorso online e dare vita a una pubblicazione a tema.

Mk Asma

Catena di solidarietà tra l’Africa e il Veneto:

grazie a MK Onlus, Fondazione Banca degli Occhi e Ulss 16

la piccola Asma ha riacquisito la vista.

 

Arrivata all’Ospedale Sant’Antonio di Padova vedeva solo delle ombre, inciampava sui gradini, e vista la tenera età, senza un intervento per riparare la cataratta congenita che la colpiva ad entrambi gli occhi sarebbe andata incontro alla cecità totale. Oggi invece Asmâ Dambina, la bimba di tre anni e mezzo giunta dal Burkina Faso dopo un lungo viaggio affrontato insieme alla mamma, ha potuto riaprire gli occhi e vedere nitidamente per la prima volta.

Questo il risultato di una catena di solidarietà attivata in primo luogo da MK Onlus, che ha individuato il caso della piccola e sostenuto i costi, assieme a Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus. Gratuita la prestazione di Alessandro Galan, direttore del reparto Oculistica dell’ospedale Sant’Antonio di Padova che lunedì 12 maggio ha effettuato l’intervento per risolvere la particolare forma di cataratta.

“Quanto si è verificato per aiutare Asmâ ha dello straordinario – commenta la presidente di Mk Onlus Maria Clelia Antolini - A novembre, durante la missione di due oculisti organizzata in Burkina Faso dalla nostra associazione, ci era stato segnalato questo caso. Il dottor Salvatore Masia di MK Onlus aveva diagnosticato una cataratta bioculare congenita: senza un intervento in tempi rapidi la bimba sarebbe divenuta cieca.

Il problema è che in Burkina Faso, dove i bambini combattono contro malaria, aids, meningite e tubercolosi, ogni prestazione sanitaria deve essere pagata dalle famiglie e chi non può permetterselo non si cura. In più a Ouagadougou, la città di provenienza della bimba, nessuna struttura ospedaliera è attrezzata per questo tipo di interventi.

Così mi sono rivolta a Fondazione Banca degli Occhi perché organizzasse la degenza e l’intervento chirurgico qui in Veneto. Noi Lions aderenti a MK Onlus e in particolare il Club Mestre Castelvecchio, ci saremmo occupati di sostenere le spese, anticipate dalla Fondazione visto che senza la copertura la bimba non avrebbe avuto il lasciapassare per uscire dal paese.

 

 

 

 

MK GraficaAsma

CiboI Cren sono centri di rieducazione alimentare per bimbi denutriti e per le loro madri, per poter riprendere un alimentazione sana e corretta. Mk da sempre si impegna attivamente a sostegno di queste strutture, con finalità non solo assistenziali ma anche fortemente formative.

La missione di marzo 2014 è quindi stata occasione per visitare i Cren seguiti dall’associazione e fare il punto della situazione, come racconta la presidente Maria Clelia Antolini:

“Sabato 8 marzo 2014 ci siamo recati a Boussé, presso il Cren del “Sacre Coeur” e abbiamo consegnato a Suor Noëllie il contributo che Mk ha scelto di destinare all’acquisto di latte in polvere e viveri. Abbiamo anche consegnato una valigia contenente medicinali e materiali sanitari di consumo donati dal dottor Roberto Barina, socio Lions di Mestre.


Dopo la tappa a Boussé, abbiamo raggiunto l’ Ospedale dei Padri Camilliani di Nanoro dove abbiamo conosciuto il nuovo direttore, padre Bernard Nana, ben felice di riprendere la collaborazione con la nostra associazione, avendo molto apprezzato la collaborazione prestata in quei giorni dalla nostra volontaria, la dottoressa Marinella Pettener. Anche a lui abbiamo consegnato un contributo stanziato da Mk per i fabbisogni alimentari del Cren del centro “San Camillo” di Nanoro.

Domenica 9 marzo presso il centro di accoglienza Cami di Ouagadougou abbiamo incontrato suor Cecile, responsabile del Centro di salute pubblica sociale di Guiloungou, per il ritiro dell’assegno che Mk ha voluto destinare al Cren del centro. Con suor Cecile è venuta anche Suor Emilie, direttrice dell’ orfanotrofio “Les Saints Innocents” di Ziniaré, che ci ha consegnato le fotografie dei bambini da abbinare alle schede del sostegno a distanza  e ha ritirato il relativo rimborso per progetto. istanza


Infine, il contributo per il Cren di Toecé, è stato consegnato al presidente dell’associazione “Mé Toecé”, Lassane Congo, che provvederà personalmente all’ acquisto di latte in polvere e viveri”.

Maria Clelia Antolini – presidente Mk Onlus

mascherinaSuor Cecile Ouedraogo è il nostro contatto al centro Shalom di Guiloungou, che Mk Onlus sostiene da circa tre anni. Si tratta di un orfanotrofio con presidio medico in cui operano venti persone tra personale medico e assistenziale. Suor Cecile ci ha inviato alcuni dati sull’attività 2013, da cui emerge che la difficoltà più grossa continua a essere la malaria.

I casi di malaria leggera e grave riscontrati nel 2013, infatti, sono stati 2.633, con tre decessi: 1283 casi riguardavano bambini con meno di 5 anni, 1.304 casi erano di bambini con più di 5 anni e in 46 casi si trattava di donne in gravidanza

Tra gli sintomi denunciati dai diversi pazienti che si sono rivolti al centro i più frequenti sono parassiti intestinali (611), dissenteria (205), otiti (175), rinofaringiti (197), bronchiti (1.340), ferite (480), malattie della pelle (469) tigna (170), congiuntivite (205), carenza di proteine (142)

Oltre 2.828 malati hanno percorso più di 10 km per raggiungere il centro

L’orfanotrofio nell’anno 2013 si è fatto carico di 72 nuovi casi di bambini, portando il totale dei bambini ospitati a 282. Per l’attività del Cren contro la malnutrizione sono stati monitorati 2.254 bambini.

Suor Cecile ci indica anche alcune necessita sanitarie del centro: a breve termine c’è bisogno di un laboratorio analisi e di un servizio oftalmologico e ottico, mentre nel lungo periodo sarebbe necessario un investimento per l’acquisto di un ecografo.

Bambini 400x300Mentre nella capitale Ouagà l’obbligo scolastico scatta per i bimbi dai 5 anni, nei villaggi del Burkina Faso i bimbi iniziano ad andare a scuola tra i 7 e i 9 anni. I ragazzi trascorrono la mattina a scuola e spesso hanno ore di lezione anche di pomeriggio, fino alle 17.

Rientrati a casa il lavoro non è finito, anzi: soprattutto per le bambine le incombenze domestiche occupano molte ore dopo la scuola. Le femmine si fanno carico di andare a prendere l’acqua, cucinare, pulire, aiutare la mamma e le zie. Ognuna riceve un compito proporzionato alla sua età e corporatura, ma di lavoro ce n’è sempre per tutte.

Per i maschi l’impegno in famiglia (ma per famiglia si intende anche tutto il nucleo allargato di nonni, zii e cugini) è meno gravoso, ma dopo la scuola babbo e zii maschi coinvolgono spesso un bimbo nell’intrecciare la paglia per il tetto o per realizzare un recinto.

La sera si può trascorrere il tempo con cugini e amici del villaggio giocando o scherzando, ma spesso, a seconda della stagione, si va a letto presto perché esausti dalla giornata di studio e lavoro.

 

MK ringrazia Jeanette Kuela per i suoi racconti sulla vita in BF

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